Cosa conserviamo
I documenti d’Archivio, che hanno l’insostituibile caratteristica di essere testimonianza diretta e spontanea dell’attività istituzionale di enti e magistrature, sono ordinati secondo il periodo storico in cui sono stati prodotti e raggruppati in archivi preunitari, archivi postunitari e archivi non statali o che, comunque, per diversi motivi non possono rientrare nelle due grandi periodizzazioni citate.
Per quanto riguarda gli Antichi Regimi, l’Archivio di Stato di Cosenza conserva le carte della Corte del Regio Secreto, della Corte della Bagliva, e della Regia Udienza provinciale.
In epoca francese avvenne il riordino dell’Amministrazione Civile del Regno delle due Sicilie, con i decreti 8-8-1806 e 8-12-1806, con i quali la Calabria fu divisa in due province: Citeriore con capoluogo Cosenza e Ulteriore con capoluogo Monteleone, attuale Vibo Valentia. A Capo di ogni Provincia vi era un Intendente, nelle mani del quale erano accentrati tutti i poteri amministrativi, finanziari e di polizia.
L’Intendenza di Calabria Citra, assimilabile all’odierna Prefettura, continuò ad esistere anche durante la Restaurazione ( 1815-1862) e ad essa, come alla Prefettura, fa capo una cospicua documentazione, testimonianza della vita e degli avvenimenti della città, come le Opere Pubbliche comunali e provinciali, la Sanità pubblica e marittima, la Contabilità comunale e gli affari Ecclesiastici. Nelle Opere Pubbliche Comunali, ad esempio , si rinvengono le notizie relative alla storia del Teatro Rendano, il teatro comunale di Cosenza, le cui origini risalgono ad epoca francese. Si segnala inoltre il vasto archivio del Demanio Silano (1806-1900), con le relative mappe, uniche fonti archivistiche che consentono di delineare una lunga storia di usurpazioni, occupazioni, confische dei territori silani.
I fondi giudiziari conservati presso il nostro Istituto sono costituiti dalle serie documentarie prodotte dalle singole magistrature operanti nell’ambito della Provincia di Cosenza. Fra le magistrature più antiche ed importanti è la già ricordata Regia Udienza Provinciale, sostituita, con legge organica del 1808, dai Tribunali di I istanza. La stessa legge istituiva i Tribunali d’appello e i Tribunali Criminali, divenuti, in seguito, Corti Crminali e Corti di appello. Alla Corte Criminale del decennio francese, succedeva la Gran Corte Criminale, che, nei casi determinati dalla legge, di ordine pubblico e sicurezza dello Stato, prendeva il titolo di Gran Corte Speciale.
Nell’ambito della documentazione della Gran Corte Criminale sono da segnalare i processi politici che testimoniano la partecipazione cosentina al processo risorgimentale, tra i quali il processo ai fratelli Bandiera e la documentazione riguardante i moti del ’48.
Di estremo interesse è anche la documentazione relativa al cosiddetto fenomeno del brigantaggio pre e post unitario nella provincia cosentina, dove assunse caratteristiche peculiari del territorio, accentrandosi intorno al problema delle usurpazioni del demanio silano, come anche, tra i carteggi del Gabinetto di Prefettura, importante è la documentazione del periodo podestarile (1925- 1946), che consente la ricostruzione di fatti e atmosfere del periodo fascista.
Fonti preziose ed eterogenee di informazioni sono costituite dagli Archivi Notarili e, ancora, dai Catasti Onciari, Catasti Terreni, Stato Civile e Liste di Leva.